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Liner Notes for Sleep Talking (in Italian)

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Giorgio Pacorig and Zeno De Rossi’s Sleep Talking came out in 2016 for the Italian-based Artesuono, run by producer and sound engineer Stefano Amerio.

They asked me for liner notes. Here’s what I wrote:

“Conosco Zeno De Rossi e Giorgio Pacorig da parecchio tempo ed ho la fortuna di collaborare con loro all’interno del trio di Zeno, Kepos: formazione che esiste da qualche anno ed ha al suo attivo un disco edito da Musica Jazz e, poco dopo, dall’etichetta de El Gallo Rojo, collettivo di musicisti di cui faccio parte assieme a Zeno.

Credo di poter dire senza falsa modestia che il nostro lavoro in trio getti le basi per questa bella esperienza in duo: l’interplay tra Zeno e Giorgio, la semplicità degli schemi narrativi, le coordinate di un repertorio che prende le mosse da quello del trio ne sono prove lampanti.

Non ho, peraltro, vergogna ad ammettere che Zeno e Giorgio mi abbiano sorpreso con quello che, tra il serio ed il faceto, ho definito “disco dell’anno per i prossimi dieci anni”. L’ho trovato un album profondo e allo stesso tempo di facile accesso. È un disco che si fa riascoltare più volte.

Quella tendenza, oggi piuttosto in voga, ad infarcire i progetti musicali di testi e paratesti extramusicali, quasi a voler legittimare ed aggiungere peso ad un’espressione artistica per sua natura priva di appigli materici (con risultati a volte eccelsi, beninteso) è qui del tutto assente. Le dediche e gli omaggi non mancano (e sono declinati in maniera mai banale) ma in ultima analisi l’album prende le mosse da un preciso ambiente sonoro che viene lasciato parlare da sé.

Di Zeno ho già decantato le lodi più volte in prima persona. L’ho conosciuto quando ero giovanissimo e riconosco il suo contributo a molta della mia crescita musicale. È un batterista eccelso ed un leader sensibile, che lavora a togliere (altra dote rara in un’epoca di straordinaria esuberanza comunicativa). Giorgio è giustamente conosciuto tra i musicisti e gli addetti ai lavori come uno specialista del Fender Rhodes. Questo è il contesto ideale per ascoltarlo al pianoforte ed apprezzare il suo fraseggio davvero originale ed essenziale.”